L’assessore alla Salute Ruggero Razza, con decreto firmato lo scorso 31 gennaio, ha sbloccato oltre 223 milioni di euro finalizzati ad ammodernare il patrimonio sanitario.
Con il 95% dei costi a carico dello Stato ed il rimanente finanziato dalla Regione Siciliana, vede la seguente ripartizione (elaborata dal precedente esecutivo) tra le 9 province siciliane:
· 53,4 milioni a Palermo
· 52,9 milioni a Catania
· 44,0 milioni a Trapani
· 18,2 milioni a Enna
· 14,8 milioni a Caltanissetta
· 14,0 milioni a Siracusa
· 13,5 milioni a Messina
· 8,0 milioni a Ragusa
· 5,7 milioni ad Agrigento.
Le somme serviranno per 59 interventi di edilizia sanitaria: lavori di riqualificazione, acquisti da destinare a fini sanitari, costruzioni ex novo di strutture e l’acquisto di arredi e attrezzature.
Tra questi, i più “pesanti”:
· 21 milioni per la realizzazione del nuovo presidio sanitario ad Alcamo;
· 14 milioni per l’adeguamento a norma del pronto soccorso del S.Antonio Abate di Trapani;
· 13,426 milioni per l’acquisto di attrezzature specialistiche per pronto soccorso, emergenza medico-chirurgica, accettazione, rianimazione, centro trasfusionale e poliambulatorio del P.O. “Gaspare Rodolico” di Catania;
· 13,010 milioni per adeguamento e messa a norma del padiglione A del P.O. Cervello di Palermo;
· 13 milioni per realizzazione di II stralcio di completamento ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo;
· 12,9 milioni per la realizzazione di una struttura poliambulatoriale presso il P.O. Cannizzaro di Catania;
· 10,914 milioni per l’acquisto di una struttura nel comune di Bagheria per accogliere in un’unica struttura distrettuale vari servizi sanitari (Casa della Salute).