“Proposte dell’Udc: sempre chiare e credibili”“Parlare di tasse in campagna elettorale non e’ ne’ facile ne’ scontato: tutti vogliamo i servizi che la fiscalità generale dovrebbe garantire. Ne abbiamo bisogno perché riguardano istruzione e sanità; trasporti e infrastrutture; previdenza e politiche sociali, ecc. Vorremmo che fossero i migliori possibili, pagandoli il meno possibile o per lo meno quanto basta perchè abbiano un adeguato livello di qualità”. Lo dice Paola Binetti, Udc-Noi per l’Italia, intervenendo, lo scorso 22 gennaio, alla Tribuna elettorale di Rai Tre.
“Le proposte dell’Udc in questa campagna elettorale sono come sempre chiare e realistiche. Si articolano in tre livelli con la giusta gradualità, che tiene conto della complessità sociale in cui viviamo.
Prima di tutto l’attenzione ai più poveri con l’estensione a 12.000 euro della fascia no tax; poi una maggiore attenzione alla classe media, con una imposta al 27%.
Si tratta di persone che possono arrivare fino a 75.000 euro di reddito annuo e include la maggioranza della gente che lavora e attualmente si sente soffocata dalla pressione fiscale. E’ la vera ricchezza del nostro Paese: sono persone che lavorano nella piccola e media impresa, artigiani, operai, insegnanti, impiegati, infermieri, medici, professionisti a partita Iva.
Gente che pur lavorando a pieno ritmo spesso stenta ad arrivare a fine mese, anche perchè spesso se si tratta di coppie giovani hanno figli piccoli o se sono coppie più mature hanno a carico genitori anziani, con le relative disabilità. Mentre la pressione fiscale resta al livello attuale per quanti hanno un reddito che supera i 75.000 euro.
La nostra e’ una politica fiscale che tiene conto dei principi di giustizia e di solidarietà; di progressione e di gradualità, e in questo modo e’ attuabile fin dagli inizi della prossima legislatura”.
“Le politiche economiche di un Paese- sottolinea ancora Paola Binetti- debbono essere prima di tutto politiche che riguardano lo sviluppo del paese e non possono ingabbiarlo stringendolo nella morsa di una tassazione che non gli lascia margini di investimenti efficaci, come accade oggi in Italia. Ma contestualmente le politiche economiche non possono che essere l’altra faccia delle politiche sociali in un Paese che esce da una grave crisi, in cui l’indice di impoverimento generale e’ cresciuto di oltre il 100 per cento!
Nella prossima legislatura le politiche sociali devono stare al centro di tutta l’azione di governo, nella piena consapevolezza di essere state messe all’ultimo posto in queste ultime due legislature”.
Secondo la parlamentare Udc, “ripartire dalle politiche sociali significa ad esempio sostenere il diritto delle famiglie a detrarre le spese sostenute per mantenere in una Rsa genitori anziani o non autosufficienti, che non si possono assistere in casa, per mille ragioni diverse.
Ma le politiche sociali sono anche le politiche per l’inclusione sociale di persone che hanno problemi a cui va data una soluzione personalizzata, studiata caso per caso… L’attenzione positiva e concreta alle persone più fragili e’ nel cuore stesso del Programma politico dell’UDC e come tale faremo di tutto perchè rientri tra le priorità del nuovo governo, con i relativi provvedimenti fin dal primo momento”.