Per chi assume apprendisti professionalizzanti nel corso del 2018, è previsto uno sgravio contributivo per 3 anni al 50%.
I datori di lavoro hanno, altresì, la possibilità di accedere ad altre forme di incentivi, quali:
- la possibilità di usufruire di in un’aliquota contributiva agevolata pari al 10% in caso di trasformazione dell’apprendistato in contratto a tempo indeterminato.
- per i contratti di apprendistato per la qualifica, il diploma o la specializzazione tecnica superiore, il bonus è ancora più conveniente, dal momento che gli è stata riconosciuta un’ulteriore riduzione dell’aliquota, pari al 5% + l’esenzione dai contributi di finanziamento dell’ASpI e da quello per il licenziamento.
- per i contratti di apprendistato: se il datore di lavoro ha al massimo 9 dipendenti, lo sgravio contributivo è pari al 100% nei primi 3 anni di contratto, e deve solo l’aliquota NASPI all’1,6%.
- gli apprendisti assunti, non rientrano nel computo del numero di disabili da assumere obbligatoriamente
- l’apprendista può essere inquadrato con un una posizione retributiva più bassa di 2 livelli rispetto a quella prevista per la stessa mansione.
Oltre a tutti questi vantaggi, il datore di lavoro che assume apprendisti, ha diritto anche ad ulteriori incentivi, come ad esempio la Garanzia Giovani o la partecipazione a bandi ad hoc, quali il programma FIxO di ANPAL, che eroga ai datori di lavoro privati che assumono full time, a tempo indeterminato o a termine per almeno 12 mesi, dottori di ricerca tra i 30 e 35 anni non compiuti, un contributo economico per ciascun lavoratore assunto + l’attività di assistenza didattica, o per chi assume apprendisti di alta formazione e ricerca, in quest’ultimo caso le imprese ricevono un contributo economico variabile a seconda del tipo di contratto se full time o part time per almeno 24 ore a settimana.