Nel discorso introduttivo, il direttore ha evidenziato come il perno attorno al quale hanno ruotato le tematiche delle Giornate sia stato quello della democrazia partecipativa, onde creare una coscienza “politica” riuscendo a formare una rete di iniziative con gruppi e movimenti vari che hanno avuto lo scopo di avvicinare i cittadini alla politica. “Nessuno che abbia a cuore il bene comune della Regione e dello Stato -ha precisato il prof. Sapienza- possa rimanere indifferente di fronte alle ripetute alte statistiche di astensionismo. Nessuno può restare più alla finestra a guardare”. L’Ufficio diocesano ha dato il suo “apporto formativo attingendo al ricco patrimonio del Magistero sociale della Chiesa, per contribuire al superamento della rassegnazione o vincere la tentazione <dell’accidia politica> (card. Martini). Le encicliche sociali vedono il cristiano come depositario di iniziative coraggiose e d’avanguardia. C’è nella Dottrina sociale la vocazione a una società avanzata… Occorre pensare politicamente in grande senza cedere alla tentazione di rinunciare alla costruzione di un modello globale della città e dello Stato, per accontentarsi di vivere e agire nel prepolitico e nel sociale”. Padre Sapienza si è soffermato sulla tematica della Giornata ricordando come la Rivelazione “ci dica che la pienezza dell’umanità e della storia si realizza nella città”, dove di fatto convivono svariate forme culturali che esercitano molte volte pratiche di segregazione e di violenza. Don Piero ha messo in rilievo pure il lavoro svolto dall’Ufficio per rendere operativa una <Chiesa sinodale>, <una Chiesa in uscita>, in dialogo con le forze sindacali e imprenditoriali.
La prima relazione della Giornata è stata affidata al prof. Andrea Bettetini, ordinario di Diritto ecclesiastico nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania e di recente all’Università Cattolica del “Sacro Cuore” in Milano, che ha illustrato il tema “La città come relazione sociale”, sottolineando l’opportunità di poter estendere il controllo di qualità, relativo alle procedure e all’efficacia dell’attività svolta, che già si applica nel mondo produttivo ed universitario, anche nel mondo della politica e dell’amministrazione della città. Lo studioso ha altresì insistito sulla necessità di una solida formazione per tutti alla responsabilità sociale e personale per costruire una città come comunità, tenuto conto che la città da sempre ha avuto la funzione di aggregazione del tessuto sociale (famiglie, persone, associazioni, case, condomini, quartieri, ecc,). L’intreccio tra pubblico e privato ha provocato una <decontestualizzazione> sociale e una <deterritorializzazione> economica che determina la diffusione di tanti centri commerciali in periferia, mutando le abitudini e lo stile di vita dei cittadini. La geografia della continuità e la cultura della sussidiarietà sono le risposte idonee perché la città torni ad essere luogo di comunità, d’incontro, di identità civica.
Il prof. Matteo Ignaccolo, docente associato di “Pianificazione e Progettazione dei Sistemi di Trasporti” del Corso di laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Trasporto” della nostra Università, ha relazionato su “Mobilità sostenibile nelle aree urbane: migliorare l’accessibilità”, e ha rappresentato la necessità di “dare una prima risposta al tasso elevato di criticità dell’assetto del sistema di trasporti presente nella mobilità urbana e alla base di vere e proprie emergenze sociali, favorendo la percorribilità delle strade, l’accessibilità alle scuole, alle chiese, alla metropolitana. La mobilità sostenibile impone una nuova cultura della strada come via e della strada come spazio da vivere. I due fattori spesso si annullano mortificando spazi e funzionalità. Il Magistero sociale cattolico alla luce della globalizzazione, per rispondere alle sfide emergenti del difficile momento storico che la società attraversa, ha bisogno di azioni concrete e di proposte operative come i piani urbani di mobilità sostenibile che rispettino le esigenze del cittadino. L’ingegnere, nell’offrire un valido contributo verso la mobilità sostenibile socialmente, economicamente ed ambientalmente, ha evidenziato le priorità organizzative e strutturali in grado di rendere vivibile la città per l’uomo e ha anche rimarcato l’urgenza di rivisitare la Governance locale, in particolare della Dirigenza, perché sia completa nell’organico ed efficiente.
Sulla scorta delle due relazioni e della loro incidenza all’interno della Città-Comunità, si sono attivati 6 tavoli di confronto: città e relazioni sociali, accoglienza, contrasto alla povertà, disabili ed anziani, tutela dei minori; città e politiche abitative, periferie, collegamenti, infrastrutture e mobilità sostenibile; il lavoro, la formazione, le politiche di inclusione, i giovani e i disoccupati; l’area metropolitana, la vocazione turistica e culturale, l’area industriale; il Municipio, le municipalità, partecipazione, funzionalità, efficacia; i servizi comunali, l’informatizzazione, la struttura amministrativa, la partecipazione dei cittadini. Nei gruppi di studio, ai quali hanno partecipato rappresentanti di parrocchie, associazioni e movimenti, sono stati individuati sia gli elementi di forte criticità presenti nella Città e nelle circoscrizioni, in riferimento al vissuto relazionale e di partecipazione del cittadino, alla mobilità sostenibile, ai servizi essenziali e alle infrastrutture, sia le proposte di soluzione. I lavori dei gruppi sono stati rappresentati in assemblea e costituiranno la base per un documento di sintesi, che sarà predisposto dalla commissione dell’ufficio di pastorale sociale, con il contributo dei principali soggetti sociali e di esperti nei vari ambiti. Padre Sapienza ha concluso i lavori dando appuntamento a marzo, in Arcivescovado, in concomitanza con la <Via Crucis del Lavoratore>, per la presentazione del documento di sintesi della 13^GSD, anticipando che i temi della Giornata saranno esaminati anche negli osservatori socio-politici dei vicariati foranei (la cui creazione è stata insistentemente voluta dall’arcivescovo che ha deciso, unico caso in Italia, di far fare l’anno di esperienza pastorale a un seminarista del 6° anno, Cristiano Calì, nell’Ufficio e inserendolo nella delegazione diocesana ai lavori della 48^ Settimana sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari) in prossimità delle elezioni politiche e come alcune delle iniziative proposte saranno subito avviate.
Fonte: Cronca Oggi Quotidiano
Antonino Blandini