Papa Francesco ha evidenziato che a proposito dell’attuale pandemia «che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute non è separata dalla salute dell’ ambiente in cui viviamo»: nel video-messaggio che ha registrato per il lancio della
«Piattaforma di Iniziative Laudato si’», un percorso di sette anni rivolto a varie realtà: famiglie, comunità parrocchiali e diocesane, scuole e università, ospedali, imprese, aziende agricole ed istituti religiosi, nel quale caldeggia la promozione di una
«spiritualità ecologica».
Francesco è stato formalmente invitato ad andare a Glasgow a novembre per il vertice sul clima al quale dovrebbe partecipare anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
«Con l’ enciclica Laudato si’ , promulgata nel 2015, invitavo tutte le persone di buona volontà a prendersi cura della Terra, che è la nostra casa comune», ricorda il Papa nel video-messaggio pubblicato oggi dal Vaticano.
«Da tempo, ormai, questa casa che ci ospita soffre per ferite che noi provochiamo a causa di un atteggiamento predatorio, che ci fa sentire padroni del pianeta e delle sue risorse e ci autorizza a un uso irresponsabile dei beni che Dio ci ha dato. Oggi, queste ferite si manifestano drammaticamente in una crisi ecologica senza precedenti, che interessa il suolo, l’aria, l’acqua e, in genere, l’ ecosistema in cui gli
esseri umani vivono.
L’ attuale pandemia, poi, ha portato alla luce in modo ancora più forte il grido della natura e quello dei poveri che ne subiscono maggiormente le conseguenze, evidenziando che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute non è separata dalla salute dell’ambiente in cui viviamo».
Il Papa
annuncia l’inizio di un nuovo settennato di iniziative ispirate sempre alla
enciclica papale. «Ringrazio tutti coloro che hanno celebrato quest’ anno con moltissime iniziative.
Oggi sono lieto di annunciare che l’ anno Laudato si’ sfocerà in un progetto d’azione concreto, la Laudato
si’ Action Platform, un cammino di sette anni che vedrà impegnate in diversi
modi le nostre comunità, perché diventino totalmente sostenibili, nello spirito
dell’ ecologia integrale
Il Papa invita «sette realtà: famiglie – parrocchie e diocesi – scuole e università – ospedali – imprese e aziende agricole – organizzazioni, gruppi e movimenti – istituti religiosi» a «lavorare insieme»: «Solo così potremo creare il futuro che vogliamo: un mondo più inclusivo, fraterno, pacifico e sostenibile. In un cammino che durerà per sette anni, ci lasceremo guidare dai sette obiettivi della Laudato si’ , che ci indicheranno la direzione mentre perseguiamo la visione dell’ ecologia integrale: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l’ economia ecologica, l’adozione di uno stile di vita semplice, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l’impegno comu- nitario. C’è speranza. Tutti possiamo colla-
borare, ognuno con la propria cultura ed esperienza, ciascuno con le proprie iniziative e capacità, perché la nostra madre Terra ritorni alla sua originale bellezza e la creazione torni a risplendere secondo il progetto di Dio».
Il Papa, di certo, rilancia con l’iniziativa odierna l’ impegno della Chiesa per la cura della casa comune: «Abbiamo bisogno – afferma nel video-messaggio – di un nuovo approccio ecologico, che trasformi il nostro modo di abitare il mondo, i nostri stili di vita, la nostra relazione con le risorse della Terra e, in generale, il modo di guardare all’ uomo e di vivere la vita. Un’ ecologia umana integrale, che coinvolge non solo le questioni ambientali ma l’ uomo nella sua totalità, diventa capace di ascoltare il grido dei poveri e di essere fermento per una nuova società. Abbiamo una grande responsabilità, specialmente nei confronti delle future generazioni.
Che mondo vogliamo lasciare ai nostri bambini e ai nostri giovani? Il nostro egoismo, la nostra indifferenza e i nostri stili irresponsabili stanno minacciando il futuro dei nostri ragazzi! Rinnovo allora il mio appello: prendiamoci cura della nostra madre Terra, vinciamo la tentazione dell’ egoismo che ci rende predatori delle risorse, coltiviamo il rispetto per i doni della Terra e della creazione, inauguriamo uno stile di vita
e una società finalmente ecosostenibili: abbiamo l’opportunità di preparare un domani migliore per tutti. Dalle mani di Dio abbiamo ricevuto un giardino, ai nostri figli non possiamo lasciare un deserto».
Un messaggio forte di Papa Francesco al quale devono seguire misure e fatti concreti non solo dai governi ma anche da tutti noi cittadini del mondo per un futuro sostenibile.
Orazio D’Antoni