Chiesa & Società

La politica siciliana come la vorrebbero i cattolici

   

 

Ufficio Stampa C.E.Si. – Conferenza Episcopale Siciliana. Nel corso dell’ultima sessione di lavoro della Conferenza Episcopale Siciliana, i vescovi delle diciotto diocesi dell’Isola sono intervenuti in merito alle elezioni regionali del 5 novembre prossimo. All’interno di una ampia nota che, toccando diversi punti, ha parlato sia ai politici che ai cittadini, i presuli hanno, tra le altre cose, raccomandato la promozione di “incontri nel territorio, sia con i candidati all’Assemblea regionale siciliana che con i candidati alla Presidenza, per offrire agli elettori luoghi di confronto con i candidati”.

Un’esortazione che i pastori delle Chiese locali continuano a ribadire e che Uffici diocesani e associazioni regionali stanno trasformando in occasione concreta per presentare proposte e dare voce a esigenze e sogni. Incontri e confronti, poi, offrono un’interessante opportunità di conoscenza dei candidati, dei loro programmi e delle risposte ad alcune sollecitazioni strettamente collegate alla vita e alle problematiche della terra di Sicilia e di chi la abita.

 

“Scriviamo per dire e dare concretezza ad una presenza, quella giovanile, che in Sicilia non si è estinta, ma sogna ancora che un cambiamento sia possibile e possa ripartire da questa generazione, stanca e arrabbiata di dover andar via e di dover sognare il proprio futuro fuori dalla nostra isola. Sogniamo e vogliamo una Sicilia che con convinzione e determinazione dica NO alla mafia, all’illegalità, alla corruzione, alla criminalità. Una Sicilia onesta e libera, figlia degli ideali difesi da Falcone, Borsellino, don Puglisi, Livatino, Giuliano e da tutti coloro che hanno lottato e lottano per liberarla dal marcio che la rovina. Sogniamo una Sicilia fatta da persone, che non operino solo per il proprio interesse ma per il bene di tutti e delle generazioni future: donne e uomini che si prendano cura di questa terra con responsabilità e dedizione, che non si arrendano allo stato delle cose, ma lottino per cambiarlo. Tutto ciò può nascere solo creando interesse e promuovendo Cultura”. Sono le parole che i giovani dell’Azione Cattolica di Sicilia hanno messo nero su bianco in una lettera aperta ai candidati alla Presidenza e all’Assemblea regionale della Regione Sicilia. Si collegano alle parole dei vescovi di Sicilia “perché – dicono – stanchi di promesse non mantenute, adesso è tempo di risposte, è tempo di fiducia ben riposta. È arrivato il momento che la politica siciliana mostri di amare questa terra”.

 

Da Monrealel’arcivescovo mons. Michele Pennisi, vicepresidente della Conferenza Episcopale Siciliana, ha approfondito la nota che i vescovi hanno scritto in relazione alle ormai prossime elezioni regionali. Dalle pagine del quotidiano La Sicilia, in edicola domenica 15 ottobre 2017, ha rilanciato l’appello contro l’astensionismo. “Non prevalga l’odio per la politica – ha detto – altrimenti nulla cambierà anche stavolta”. Il vescovo, che è anche delegato CESi per l’Educazione cattolica, la Scuola e l’Università, ha aggiunto: “Si ponga tra le priorità l’attenzione per l’educazione dei giovani e per la formazione professionale: non si dica che i ragazzi sono il futuro lasciandoli senza scuola e senza borse di studio all’Università”.

 

Il Laboratorio per la Città, che, a Catania, nasce dall’impegno comune degli ex corsisti della Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico, scrive ai cittadini e ai candidati. La lettera aperta si apre con la condivisione di una “preoccupazione preliminare”, cioè “che l’attenzione rimanga concentrata sui candidati e sulle loro reti di relazioni piuttosto che sui bisogni del territorio siciliano e sulle cose da fare, cioè sui programmi e sulla loro concreta fattibilità”. Per chi scrive, “prioritario settore di intervento è quello di ridefinizione delle regole, che non possono essere conformate di volta in volta secondo le opportunità di questo o quel soggetto, ma sono «patrimonio comune» di una società civile prima ancora della classe politica. Ciò costituisce il presupposto medesimo del principio di legalità ad ogni livello ed in ogni ambito”. Si  parla di ambiente, di sviluppo economico, di occupazione. Si invitano i politici ad assumersi seriamente il peso del governo e i cittadini ad esercitare il diritto e il dovere di voto. “Chiediamo ai Candidati Presidenti ed ai Candidati all’ARS di «scommettersi» già durante la campagna elettorale sulle cose da fare e, una volta eletti, di rendere conto di quanto avranno fatto: della situazione trovata, delle iniziative assunte, delle nomine fatte, delle modalità adottate, dei risultati conseguiti. Gli chiediamo di indicare le loro priorità ed anche i tempi per realizzarle, quasi in una sorta di cronoprogramma dei “primi cento giorni”. Per gli elettori come per i candidati – scrivono i componenti del Laboratorio per la Città – si tratta di una «sfida» che deve continuare dopo il 5 novembre a fronte di una Sicilia che mostra tutta la sua debolezza ed è cosciente di dover operare un «salto» verso la modernità”.

 

Messinal’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il lavoro, il Servizio diocesano di Pastorale giovanile, il Progetto Policoro diocesano e la Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali hanno organizzano un confronto tra i candidati alla Presidenza della Regione Sicilia sul tema “Giovani e Lavoro”. L’appuntamento, mercoledì 18 novembre 2017, alle 19.30, nell’Auditorium Mons. Fasola di Messina. Ad ogni candidato cinque domande, poste di volta in volta da un imprenditore, da un giovane che si appresta a votare per la prima volta, da un giovane universitario, da una giovane coppia che si vorrebbe sposare e da un giovane impegnato nel sociale.

 

Il Forum delle Associazioni familiari della Sicilia ha organizzato un incontro-confronto pubblico tra i candidati alla carica di Presidente della Regione Sicilia. L’appuntamento si è svolto a Caltanissetta, sabato 14 ottobre 2017. Il faccia a faccia in vista delle elezioni regionali è stato promosso allo scopo di far conoscere ai cittadini i programmi politici di ciascun aspirante governatore rispetto alle “varie problematiche che affliggono la Sicilia”. [01] (da: http://www.chiesedisicilia.org/)

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