Il termometro elettorale in questi giorni cresce sempre più, il 5 novembre eleggeremo un nuovo presidente della Regione e 70 consiglieri regionali. Sono venti deputati meno rispetto l’ultima legislatura. La competizione è agguerrita, i candidati presidenti scalpitano.
Il governo Crocetta lascia molti problemi irrisolti e tanta delusione tra i siciliani.
Il lavoro, soprattutto ai giovani, che doveva essere uno dei punti qualificanti del programma crocettiano è stato totalmente disatteso.
Il 10% dei giovani del Sud incontra più difficoltà dei coetanei del centro e del nord d’Italia nella ricerca di un lavoro stabile per cui è questo il motivo principale della mancata uscita dalla famiglia di origine. I dati del rapporto Giovani 2017 sono stati presentati dall’Istituto Toniolo a Catania alla presenza del vescovo di Catania e di Acireale. La situazione è a dir poco molto allarmante, i giovani del la Sicilia circa il 40% sono Neet cioe’ ragazzi dai 15 ai 29 anni che non studiano e non lavorano e sono fuori da ogni controllo.
Sono moltissimi i ragazzi a rischio di esclusione sociale in Sicilia ma sono mancate le politiche pubbliche, la famiglia e le opportunità lavorative.
Come recuperare i Neet ? NEET è l’acronimo inglese di “not (engaged) in
education, employment or training”, in italiano indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione.
Si rischia di perdere la parte più dinamica della popolazione, i giovani, danno che non promette risarcimento a causa del lavoro che non c’è, del lavoro precario e delle istituzioni che non sono riuscite a creare nessuna opportunità per i giovani.
Il nuovo governo regionale siciliano riuscirà nei prossimi anni a mettere su reali politiche attive del lavoro ?
I fondi europei saranno sufficientemente spesi per dare un futuro di certezza ai nostri giovani ?
Vedremo.
Orazio D’Antoni